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SKU Tisana 2B 1
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L’antica tradizione erboristica ci ha insegnato l’estrazione dei principi attivi dalle piante mediante infusione in acqua ed il loro impiego per un quotidiano gesto di benessere. Tisana che aiuta a drenare e depurare.

EFFETTI Tisana alcalinizzante - Depurante
INDICAZIONI
MODO D'USO Decotto. Un cucchiaio in 3/4 di acqua. Far bollire lentamente per tre minuti. Spegnere, coprire, lasciare in enfusione per 5 minuti, filtrare e bere divisa in due/tre tazzine lungo la giornata lontano dai pasti.
INGREDIENTI Tisana a base di Bardana, Equiseto, Tarassaco, Piantaggine, Timo, Quercia marina, Frangula e Ortica

VUOI SAPERNE DI PIU'?

INGREDIENTI

  • Bardana: «La bardana è conosciuta da sempre per le sue proprietà diuretiche, diaforetiche, depurative, detossificanti, coleretiche, ipoglicemizzanti (inulina), eudermiche, antiacneiche, antiseborroiche, antisettiche, antiflogistiche, cicatrizzanti ed antiossidanti.» Per la salute: «La bardana contiene tutta una serie di principi attivi che ne fanno una pianta attiva verso molte condizioni mediche. Tra i vari principi attivi si possono citare i seguenti: lignani (arctigenina, lappaoli e maitaresinolo); nutrienti quali vitamine del complesso B, amminoacidi, potassio e magnesio; acidi fenolici come acido caffeico, clorogenico ed isoclorogenico; composti polinsaturi (idrocarburi acetilenici dotati di proprietà antibiotiche in generale); principi amari come il deidro-costusicolattone e l'arctiopicrina; inulina, tanninini e resine. La pianta è molto usata in medicina per le sue varie proprietà tra le quali citiamo: antiflogistica, purificante del sangue, depurativa in generale, ipoglicemica, diaforetica, fungicida, antibatterica, stomachica, lassativa e diuretica. La medicina popolare fin dall'antichità la indica per i più svariati utilizzi dalla cura della sterilità per la "foeminam quae non posset infantare" (rassegna di vecchi erbari, vedi questa pagina) al contravveleno per i morsi dei serpenti, ma la proprietà più generalmente riconosciuta è quella depurativa e contro le malattie della pelle quali acne, sfoghi, infiammazioni cutanee; questo utilizzo è confermato anche dalla medicina cinese che ne fa largo consumo. Le parti usate sono le foglie fresche, raccolte in primavera da una pianta di un anno e ridotte in succo, e le radici raccolte durante il riposo autunnale. I semi invece sono usati nella medicina popolare americana: un decotto viene usato contro la gotta. Sembra che rinforzi il sistema immunitario grazie ai polisaccaridi che contiene, inoltre è un antibiotico naturale grazie ai poliacetileni e agli acidi fenolici. I principi amari ed il lignano arctigenina sono risultati citotossici in vitro verso alcune linee tumorali.» Interazioni: «Può potenziarne gli effetti degli ipoglicemizzanti.»

  • Frangula: «Le proprietà della corteccia di Frangola sono specificatamente utili per stimolare le funzioni intestinali. L'azione della Frangola, entro limiti abbastanza ampi di dosaggio, è innocua e sicura ed è praticamente esente da controindicazioni. Le sostanze antrachinoniche, naturalmente legate a zuccheri, che costituiscono il principio attivo della Frangola, agiscono sull'intestino crasso stimolandone il tono e l'ampiezza dei movimenti: si ottiene così uno svuotamento dolce senza provocare pesanti irritazioni sulle delicate mucose dell'intestino. Tranne le eccezioni determinate da reali necessità, bisogna ricercare non un effetto purgativo drastico, ma semplicemente un effetto regolatore intestinale. La stitichezza cronica va sorvegliata dal medico in quanto potrebbe essere conseguenza di gravi disfunzioni e malattie. La Frangola non ha controindicazioni se si escludono le donne gravide e le nutrici che possono ancora farne uso moderato. » Per la salute: «Dal punto di vista terapeutico la parte più preziosa della pianta è la corteccia, che però è velenosa e per questo viene essiccata prima di essere lavorata. Grazie a questo processo infatti gli antranoli che si trovano nella corteccia e che hanno un potente effetto lassativo si trasformano in gluco-frangulini A e B oppure in glicosidi antrachinonici A e B, che sono meglio tollerati dall’organismo umano. Le sue componenti impediscono la ritenzione dell’acqua e dei sali, e contribuiscono così a facilitare le evacuazioni e a rendere le feci più morbide. I prodotti a base di corteccia di frangula sono consigliati vivamente a coloro che soffrono di stitichezza, emorroidi, in caso di ragadi anali, o anche in seguito ad interventi anali. Poiché ha un forte effetto di pulizia intestinale, lassativo ed antivermifugo, si può utilizzare con successo durante le cure disintossicanti. Risultati clinici: Una ricerca italiana ha dimostrato che la frangula dispone di proprietà antiossidanti ed antimicrobiotiche. Gli studiosi ritengono che il contenuto di antrachinoni può contribuire alla prevenzione del cancro alla prostata, ed anche al mantenimento della salute della prostata. » Interazioni: «L'uso eccessivo o prolungato nel tempo di lassativi antrachinonici può comportare numerose interazioni con farmaci o altre piante medicinali.»

  • Tarassaco: «L'uso del tarassaco come depurativo risale alla medicina popolare, dove viene impiegato principalmente nelle cure di primavera per eliminare le sostanze tossiche accumulate. L'azione coleretica è dovuta principalmente agli alcoli triterpenici sinergizzati dai lattoni sesquiterpenici: questi, oltre ad aumentare la secrezione biliare, stimolano i processi di coniugazione delle sostanze tossiche, facilitando così l'eliminazione dei metaboliti dannosi per l'organismo e prevenendo la formazione dei calcoli biliari. L'attività diuretica del tarassaco, invece, è da attribuire alla presenza dei flavonoidi, dei lattoni sesquiterpenici e dei sali di potassio. Indicazioni cliniche: atonie gastriche, dispepsie, microcalcolosi biliari, stitichezza. » Per la salute: « Per chi ha problemi di costipazione intestinale o di foruncoli derivati dal lento funzionamento del fegato l'infuso di tarassaco, preparato mettendo a bollire un cucchiaio di radice in una tazza d'acqua, costituisce un ottimo rimedio. Esso è anche un buon diuretico. Chi si sente sempre stanco dovrebbe provare a seguire per una quindicina di giorni la cura degli steli di tarassaco: si colgono steli fioriti, si lavano poi si stacca il fiore e si mastica lentamente lo stelo che è amarognolo croccante e succoso come un'insalata. Da cinque a dieci steli al giorno, presi per una quindicina di giorni, svolgono una benefica funzione depurativa, rigenerano l'organismo e danno nuovo vigore. » Interazioni: «Sono possibili sommazioni di effetti con l'assunzione contemporanea di amari, diuretici e ipoglicemizzanti.»

  • Equiseto: « L'equiseto, per il suo alto contenuto in silice e minerali, è utilizzato per le sue proprietà diuretiche e rimineralizzanti, soprattutto per il tessuto osseo; inoltre, favorisce l'accrescimento osseo, la dentizione e la crescita di unghie e capelli. La moderna fitoterapia utilizza l'equiseto sotto forma di estratti standardizzati in silicio elettivamente nella prevenzione e nella cura dell'osteoporosi, mentre a scopo diuretico può essere utilizzato lo stesso estratto fluido. L'equiseto è piuttosto utile nel trattamento coadiuvante delle smagliature cutanee, grazie alle sue proprietà rassodanti, leviganti ed elasticizzanti. Considerate le proprietà astringenti, l'equiseto può essere utilizzato come base per lavaggi per palpebre arrossate, colliri per le congiuntive infiammate, sciacqui e gargarismi per le mucose della bocca e della gola.» Per la salute: « Sostanze presenti: acido silicico (fino al 15%), glucoside delle saponine (equisetonina), flavonoidi, piccole quantità di alcaloidi, resine e acidi organici (anche acido ascorbico), sostanze amare e altre sostanze minerali (sali di potassio, alluminio e manganese). Proprietà curative: antiemorragiche, cicatrizzanti, emostatiche (blocca la fuoriuscita del sangue in caso di emorragia), diuretiche (facilita il rilascio dell'urina), astringenti (limita la secrezione dei liquidi), antitubercolari e remineralizzanti (valide soprattutto per i malati di tubercolosi polmonare). Sembra comunque che abbia anche una certa tossicità specialmente nel bestiame (probabilmente l'elevata quantità di membrane silicizzate possono causare lesioni e quindi infezioni nel tubo intestinale degli erbivori). » Interazioni: «Sono possibili interazioni con diuretici e cardioattivi per ipopotassiemia.»

  • Quercia marina: «La quercia marina trova utile impiego all'inizio di una cura dimagrante in quanto, favorendo la funzionalità tiroidea e stimolando il ricambio generale, costituisce, a volte, lo starter del processo di dimagrimento. Venne descritto per la prima volta nel 1862 dal medico Duchesne per quanto riguarda le sue "qualità" dimagranti che giustamente attribuiva alla regolarizzazione del metabolismo dei grassi ottenuto grazie ad una stimolazione endocrina. L'azione della quercia marina, che si inizia ad evidenziare dopo almeno tre settimane di terapia, si localizza principalmente nelle sedi maggiormente ricche in tessuto adiposo (fianchi, cosce ecc.). La quercia marina può essere associata ad altre piante come Pilosella, Betulla ecc. La quercia marina, infine, viene impiegata, in virtù dell'azione endocrina, nella terapia della psoriasi, dermopatia nella cui genesi interviene anche uno squilibrio a carico dei lipidi e l'arginato conferisce una blanda azione lassativa.»

  • Ortica: «L'ortica è tra le piante selvatiche sicuramente la più apprezzata. Sia l'Urtica dioica che l'Urtica urens sono utilizzate per le loro proprietà. È una pianta ricca di vitamina C, clorofilla, sali minerali (silicio, ferro, calcio, manganese e potassio), carotene, acido formico, acido gallico, acido folico, tannino, istamina, acetilcolina. Grazie ai suoi componenti l'ortica è una pianta emostatica, antireumatica, cicatrizzante, vasocostrittrice e antiflogistica. » Per la salute: « L'ortica può essere usata come decotto, come succo, come infuso, sciroppo o semplicemente cruda come disintossicante, depuratore e tonico dell'organismo aiutando ad eliminare gli acidi urici, nelle affezioni intestinali, per l'artrite, per l'anemia. Ha inoltre un forte potere emostatico e antiemorragico e astringente intestinale. Utilizzando esternamente il succo fresco combatte la perdita dei capelli e rinforza il cuoio capelluto. È molto efficace in caso di seborrea, forfora, acne ed eczema. Cataplasmi delle foglie di ortica sbollentate e tritate sono ottime per le irritazioni cutanee e per le ferite in quanto ha un effetto cicatrizzante. » Interazioni: «Diuretici - Farmaci ipoglicemizzanti - Sedativi del SNC - Farmaci ipotensivi. Le interazioni sono teoricamente possibili in relazione alle attività farmacologiche dimostrate.»

  • Piantaggine: «Antibatteriche, espettoranti, emostatiche, astringenti, oftalmiche, lenitive, lassative, emollienti, antinfiammatorie » Per la salute: « Nella medicina popolare si usava la parte aerea della pianta, contro tosse, bronchiti, infiammazioni intestinali, diarrea, allergie. Le foglie venivano consumate crude in insalata, oppure cotte come gli spinaci. Le foglie sono usate in erboristeria come lenitivo e antipruriginoso delle affezioni cutanee, per le infiammazioni della gola e delle vie respiratorie. In omeopatia viene utilizzato con la tintura madre nel trattamento alla disaffezione al fumo.»

  • Timo: «Ricca di proprietà in particolare antisettiche, antispasmodiche, depurative, espettoranti, balsamiche e digestive. È utile nei casi di tosse, catarri bronchiali, asma. Il timo ha anche proprietà stimolanti dell'apparato digestivo per cui è consigliato nei casi di astenia, stati di debolezza e affaticamento.» Per la salute: « L’infuso di timo è conosciuto per le sue caratteristiche benefiche per l’organismo e per i suoi favolosi aromi che sicuramente derivano dal fatto che la pianta officinale utilizzata per preparare l’infuso appartiene alla famiglia della menta, e risulta quindi un ottimo ingrediente per insaporire carne e verdure. Noto per le sue proprietà toccasana, questa pianta veniva utilizzata ancora ai tempi degli antichi egizi per preservare i morti tramite il processo di mummificazione. Il timo era ben conosciuto ancora ai tempi degli antichi greci, dove secondo gli scritti veniva impiegato come aggiunta alle vasche da bagno e come incenso nei loro templi. Il modo migliore per godere dei benefici del timo è però sicuramente quello di preparare un infuso, che come vedremo in seguito risulta essere un vero e proprio toccasana per il corpo e la sua intera struttura.»

PROPRIETÀ

  • DEPURATIVA, PURIFICANTE DEL SANGUE
  • TOCCASANA PER IL FEGATO, RIMINALIZZANTE, DIURETICO, ANTIDOLORIFICO
  • DEPURATIVO, ANTINFIAMMATORIO, OTTIMO ALLEATO DEL FEGATO
  • ANTIREUMATICA, CICATRIZZANTE, COMBATTE GONFIORI INTESTINALI, ANTIEMORRAGICO
  • ALCALINIZZANTE PER ECCELLENZA, ASTRINGENTE, ANTINFIAMMATORIA, ANTIANEMICA
  • UTILE NEI CASI DI TOSSE, CATARRI BRONCHIALI, ASMA
  • STIMOLA IL METABOLISMO
  • UTILI PER STIMOLARE LE FUNZIONI INTESTINALI
  • INDICAZIONI

    È una tisana depurativa e alcalanizzante. Un toccasana per il fegato infatti ottimo alleato di quest’ultimo. Utile nei casi di tosse, asma e catarro.

    AVVERTENZE

    Secondo la Pharmacopea internazionale e popolare le erbe utilizzate per la sopra indicata tisana non presentano contro indicazioni. Ogni abuso riguardo il dosaggio della tisana può essere in sé una contro indicazione. Tenere lontano dai bambini. Non assumere in caso di gravidanza o allergia conclamata alle erbe del composto. Conservare in luogo asciutto e fresco, possibilmente chiudendo ermeticamente il sacchetto della confezione originale. In alternativa in vaso di vetro preferibilmente in luogo buio.


    Riferimenti Bibliografici