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Tra i mieli è il migliore antisettico urinario, indicato in caso di cistite e di prostatite. Indicato per accompagnare formaggi molto stagionati.
EFFETTI | Miele di erica vaso. |
INDICAZIONI | |
MODO D'USO | Indicato per accompagnare formaggi dall’aroma importante perché molto stagionati. |
INGREDIENTI | Erica. |
Il miele si ottiene dal nettare dei fiori. Il nettare è un liquido dolce e profumato che si raccoglie nel fondo del calice dei fiori (nettario); le sue caratteristiche sono in funzione della specie vegetale e del clima. Il nettare si forma dalle sostanze zuccherine delle piante che si sciolgono nell'acqua della linfa depositandosi nel nettario dei fiori dai quali verrà poi prelevato dalle api. I componenti principali del nettare sono i glucidi o zuccheri (con prevalenza di glucosio, fruttosio, saccarosio; le loro proporzioni variano a seconda della specie vegetale) e tracce di acidi organici, sali minerali, enzimi, pigmenti, sostanze aromatiche, vitamine, amminoacidi. Il nettare attira gli insetti destinati a provocare la fecondazione del fiore; perciò le bottinatrici svolgono la duplice funzione di raccogliere il nettare dei fiori e nel contempo di fecondarli trasportando il polline da un fiore all'altro. Volando successivamente su fiori della stessa varietà, preleva il nettare succhiandolo tramite la ligula (una specie di proboscide) dal fondo dei calici e lo immagazzina nell'organo di raccolta (borsa melaria) dove viene miscelata a sostanze secrete dalle ghiandole salivari (prevalentemente enzimi). Appena sazia, l'ape torna all'alveare e rigurgita il nettare in bocca alle giovani api di casa le quali continuano a manipolarlo (passandoselo dall'una all'altra) aggiungendo altri enzimi e immagazzinandolo infine nelle celle fatte di cera. Il processo di trasformazione del nettare in miele comincia nella borsa melaria dell'ape bottinatrice (cominciano ad agire gli enzimi secreti dalle ghiandole salivari), continua con il passaggio del nettare dall'una all'altra delle giovani api dall'alveare (maggiore è il numero delle api che partecipano alla sua elaborazione, più sono le secrezioni ghiandolari e quindi gli enzimi che vi penetrano) e si completa con la successiva maturazione nelle celle consistente nell'evaporazione che porta il contenuto di acqua intorno al 18%. Quando il nettare passa nell'esofago e da qui alla borsa melaria, gli enzimi e i fermenti salivari delle api agiscono scindendo il saccarosio che è uno zucchero composto in glucosio e fruttosio (che sono zuccheri semplici) ed il nettare diventa così miele. Oltre a questi zuccheri il miele contiene altre sostanze sia di origine vegetale provenienti dal nettare (vitamine, sali minerali, ecc.), sia di origine animale provenienti dalle api (enzimi, acidi, ecc.). Dalla descrizione del processo di preparazione risulta evidente che il miele, essendo un alimento predigerito dalle api, possiede caratteristiche dietetiche di grande rilevanza tali da giustificarne l'uso a tutte le età. Composizione media del miele: acqua 17,7%; fruttosio 40,5%; glucosio 34,02%; saccarosio 1,9%; destrine 1,51%; sostanze minerali 0,2%; altre sostanze 4,2% come granuli di polline, cera, proteine ed amminoacidi, sostanze coloranti, sostanze aromatiche, alcooli superiori, maltosio, enzimi, vitamina A, vitamina Bl, vitamina B2, vitamina B6, vitamina H (biotina) acido folico, acido nicotico (niacina), acido pantotenico, vitamina C, acetilcolina. Valore nutritivo: prima considerazione da fare sul miele è che esso è un alimento energetico perché il suo contenuto calorico è di 320 calorie ogni 100 gr, ed è costituito per il 75% da glucidi; tuttavia qui si deve rilevare una prima differenza consistente nel fatto che i glucidi contenuti in tutti gli altri alimenti (pane, pasta, farinacei in genere, zucchero, marmellate, ecc.) si presentano in forma complessa (disaccaridi e polisaccaridi) e richiedono perciò da parte dell'organismo un lavoro di digestione attraverso il quale si trasformano in zuccheri semplici (monosaccaridi) e possono finalmente essere assimilati. Digestione complessa ed obbligatoria anche per il saccarosio, il comune zucchero bianco, il quale per essere assimilata deve essere scissa nei suoi due componenti, essendo formata per una metà da glucosio e per l'altra metà da levulosio (detto anche fruttosio per la sua larga presenza nella frutta). Risulta perciò evidente che se un alimento contiene prevalentemente zuccheri semplici (monosaccaridi), questi vengono direttamente assimilati dall'organismo senza che sia necessario il processo digestivo; è questo il caso del miele il quale contiene prevalentemente zuccheri semplici (34,02% di glucosio e 40,5% di fruttosio) che vengono quindi direttamente assorbiti dall'organismo senza richiedere alcuna trasformazione. Di questa dobbiamo ringraziare solo le api, le quali trasformando il nettare in miele, non fanno altro che scindere gli zuccheri semplici che poi ritroviamo nel miele; si può dire che le api ci fanno il piacere di compiere un lavoro che altrimenti avrebbe dovuto essere svolto dal nostro apparato digerente. Perciò il miele rappresenta una fonte di energia che l'organismo può usare quasi istantaneamente e che quindi è particolarmente indicato nei casi in cui si ha bisogno di un apporto immediato di energia, ma anche nei casi di insufficienza digestiva o di necessità di una alimentazione leggera (anziani, bambini, ecc.). Ma il miele non è solo un alimento energetico proprio perché contiene un complesso di sostanze particolari (componenti minori) che lo differenziano da qualunque alimento energetico; infatti, oltre agli zuccheri, nel miele troviamo: - VITAMINE: indispensabili all'organismo per regolare le reazioni chimiche dei processi vitali; sono presenti soprattutto quelle del gruppo B, (che favoriscono la metabolizzazione degli stessi zuccheri presenti nel miele in quantità però limitata rispetto al fabbisogno giornaliero dell'organismo), ma anche acido folico, vitamina C, acido pantotenico; - SALI MINERALI: sono presenti tutti quelli necessari all'organismo; - SOSTANZE AD AZIONE ANTIBIOTICA: queste sostanze sono degli antibiotici naturali e consentono all'organismo di difendersi dai virus (dell'influenza, del raffreddore, ecc.); - AMMINOACIDI, PROTEINE, ORMONI; - ALTRI COMPONENTI: non sono stati ancora identificati, da essi però dipendono tutta una serie di altre proprietà curative del miele; tra queste vi è l'acetilcolina, che ha effetto dilatante sulle coronarie, aumenta l'energia delle contrazioni muscolari e induce ad un abbassamento della pressione sanguigna. Inoltre il miele è alimento igienicamente sicuro, capace di distruggere germi di pericolose malattie (ed è stato sperimentalmente dimostrato) grazie alla presenza di sostanze battericide. Esiste una profonda differenza fra miele e zucchero: ambedue sono dolcificanti, ma mentre il primo è un prodotto naturale ricco di elementi ad alto valore biologico, il secondo è un prodotto industriale estremamente raffinato. Lo zucchero bianco, chimicamente prodotto dalla barbabietola, durante il processo di estrazione e raffinazione viene privato degli elementi che posseggono valore biologico per cui nella sua composizione chimica vi è totale assenza di ogni altro principio nutritivo (protidi, lipidi, minerali, oligoelementi, vitamine, ecc.). Questo vale anche per lo zucchero scuro di canna commerciale che contiene ben poche sostanze in più rispetto al precedente (solo la melassa, cristallizzata e frantumata, che possiede ben altro aspetto e sapore, è il vero zucchero integrale). Il saccarosio, che è il componente chimico dello zucchero bianco, può favorire la produzione di un tipo particolare di grassi, i trigliceridi, considerati (insieme al colesterolo) tra i maggiori responsabili dell'arteriosclerosi. Lo zucchero non è un alimento sano, anzi non è neppure un alimento ma un vero prodotto chimico fortemente calorico, diabetogeno (facilita l'insorgere del diabete), acidificante (determina acidità dei liquidi dell'organismo e del sangue alterandone l'equilibrio con dannose conseguenze). Il miele invece, oltre a svolgere la stessa funzione dolcificante ed energetica dello zucchero, è un prodotto naturale, vivo, che conserva in pieno tutte le sostanze ad alto valore biologico e con ciò non solo mantiene, ma stimola gli equilibri funzionali nell'organismo. Il miele e i bambini: Il desiderio dei bambini di cose dolci, la loro golosità, indica l'estremo bisogno di sostanze energetiche da parte del loro organismo; questo è un bisogno naturale (purché non diventi smodata abitudine) se si pensa che il loro è un organismo giovane, in crescita, e per di più sottoposto ad una incessante attività di movimento (giocare, correre, etc.). È bene, però, tenere presente che l'uso di zucchero, caramelle, ecc.; è in stretto rapporto con l'insorgere della carie dentaria; che nella preparazione dei dolci l'uso di sostanze estremamente raffinate (quindi povere dei necessari principi nutritivi), di additivi, conservanti, emulsionanti, di complessi procedimenti di preparazione, li rendono spesso difficilmente digeribili e perfino dannosi. Il miele, invece, è un prodotto naturale dolce che, oltre a fornire un elevato numero di calorie, contiene sostanze preziose per la salute e l'armonico sviluppo del giovane organismo: è al miele, quindi, che deve essere data la priorità nell'alimentazione infantile. Grazie alla sua digeribilità lo si può somministrare al bambino fin dalle prime pappe e in sostituzione negli altri dolcificanti nell'allattamento artificiale dei lattanti; contiene tutti i minerali indispensabili alla crescita e migliora l'assimilazione del calcio e del magnesio, sostanze contenute nei normali alimenti, indispensabili per la formazione delle ossa e dei denti. Molti bambini e lattanti non digeriscono facilmente lo zucchero bianco (saccarosio), mentre utilizzano perfettamente gli zuccheri semplici del miele che non dovendo essere trasformati non richiedono alcun lavoro digestivo; sembra, anzi, sulla base di recenti studi, che il fruttosio del miele è digerito dall'organismo con maggiore facilità dello stesso zucchero del latte (lattosio), senza dar luogo a fermentazioni intestinali sia perché i componenti minori del miele svolgono un'azione protettiva, sia perché la pronta assimilazione degli zuccheri semplici non comporta la permanenza nell'intestino per la trasformazione digestiva. Il miele ha un potere leggermente lassativo: per combattere la stitichezza basta somministrare, a stomaco vuoto, una dose leggermente maggiore; grazie alla sua azione blanda sono evitati i pericoli di diarree e di disturbi simili. Altra caratteristica del miele è quella di esercitare un'azione protettiva dell'organismo: influenza, raffreddori, malattie bronchiali e malattie dell'intestino; inoltre mieli fortemente aromatici (es. di tiglio) esercitano un'azione calmante sui bambini nervosi facilitandone il riposo. Come ultima considerazione, il miele piace molto ai bambini: somministrato a cucchiaiate, o con burro a panna su una fetta di pane, o sciolto nel latte, o mescolato alla ricotta, è sempre particolarmente gradito; una colazione mattutina a base di miele nell'età scolare fornisce i carboidrati (zuccheri) indispensabili al cervello migliorando così il rendimento scolastico. Il miele e gli atleti: Ancora un ultimo parallelismo tra miele e zucchero in un campo, quello sportivo, in cui vigono ancora miti e simboli dei più arretrati. Lo zucchero calma subito la fame e dà un senso di sazietà che è, però, solamente transitorio poiché all'innalzamento immediato della glicemia (livello di glucosio nel sangue) fa seguito una scarica di insulina con l'effetto di favorire la trasformazione dello zucchero in grassi di deposito; si sviluppa, quindi, una iperglicemia che si manifesta con un senso di fame e di debolezza. Ed è paradossale che si introducano forti quantità di zucchero (caramelle, dolci raffinati, frutta sciroppata, tavolette e zollette) che portano ad uno stato fisiologico che invece vorremmo combattere. Tutti hanno esperienza che la fame di dolci, e quindi di zuccheri, ha la coda molta lunga; ora ne conosciamo il motivo. È ormai nota l'importanza del miele nell'alimentazione degli sportivi: fra gli alimenti energetici, il miele merita senz'altro il primo posto in quanto l'esperienza e le prove condotte lo indicano come un alimento ideale per la produzione di energia e per la eliminazione della stanchezza. È stata inoltre provata la presenza, fra i componenti minori, di una sostanza (detta glikutile) che faciliterebbe l'assorbimento degli zuccheri da parte delle cellule muscolari: viene così potenziato e prolungato nel tempo lo sforzo muscolare ed il lavoro del cuore. I vantaggi osservati introducendo il miele nella dieta degli sportivi sono i seguenti: - la somministrazione di miele da 1 ora a mezz'ora prima dello sforzo fisico accresce le capacità fisiche dell'atleta, mentre la somministrazione dopo lo sforzo accorcia i tempi in cui si manifestano i sintomi di stanchezza e, quindi, i tempi di ripresa sono più rapidi; - nelle gare prolungate (calcio, tennis, pallacanestro ecc.) la somministrazione di miele fa sentire meno la fatica del prolungato sforzo e consente, quindi, di sostenere meglio l'ultima parte della competizione; - la somministrazione di miele, nell'arco della giornata limita le perdite di peso dovute all'alto consumo di energie ed alla naturale sudorazione provocate dall'intensa attività sportiva; - al contrario, la somministrazione di miele al termine di un pasto riduce l'appetito dando un senso di sazietà che rende sopportabile una dieta dimagrante per l'atleta che desidera perdere peso e contemporaneamente fornisce l'energia necessaria a mantenere l'efficienza fisica. Sono queste delle indicazioni del tutto generali, poiché non tutti gli sforzi hanno le stesse caratteristiche di impegno, dispendio energetico e durata di fasi anaerobiche ed aerobiche che possono o no alternarsi; si vuole solo rimarcare l'importanza, anche nello sport, di alimentarsi in modo naturale ed equilibrato. Il miele e gli anziani: I prodotti delle api (miele, polline e pappa reale) sono particolarmente indicati per far fronte ad alcune delle particolari esigenze di un organismo senescente. Nelle persone anziane si riscontrano spesso mancanze di appetito, turbamenti del processo digestivo ed assimilativo e, più in generale, dei fenomeni di astenia (affaticamento in rapporto alla età); questi sono sintomi tipici di questa età, ai quali si può far fronte con somministrazione di prodotti indicati proprio perché alimenti altamente energetici e di assimilazione immediata che non affaticano l'apparato digerente ma, al contrario, ne stimolano la funzionalità. Oltre a ciò vi è l'aspetto dell'azione curativa sui diversi organi: stimolante del muscolo cardiaco, protettivo della ghiandola epatica, diuretica, decongestionante della mucosa gastrica ed intestinale, espettorante e calmante della tosse, ecc. Il miele durante la gravidanza e l'allattamento: durante la gravidanza e anche nell'allattamento, la donna deve nutrire se stessa ed anche il bambino, è chiaro perciò che i bisogni alimentari aumentano, sia dal punto di vista energetico che dei diversi principi nutritivi (carboidrati, proteine, vitamine, ecc.); qualunque tipo di carenza si riflette immediatamente a livello della salute del bambino. Il miele, grazie alle sue caratteristiche alimentari già indicate diventa perciò un ottimo integrante della dieta durante la gravidanza e l'allattamento. Inoltre rinforza le difese organiche della madre prevenendo malattie come l'influenza, raffreddori e bronchiti che sono estremamente pericolose durante la gravidanza. Il miele nella dieta ingrassante e dimagrante: anche se può sembrare una contraddizione, il miele interviene con una funzione precisa sia nella dieta ingrassante che in quella dimagrante. Nel caso della dieta ingrassante il miele viene in aggiunta agli altri alimenti, al termine e nell'intervallo dei pasti; dato che è un alimento fortemente energetico ma facilmente digeribile serve ad arricchire la dieta senza appesantirla. Nel caso della dieta dimagrante, il miele viene preso al termine del pasto, consentito dal regime o nell'intervallo fra l'uno e l'altro pasto; procura un senso di sazietà che rende sopportabile la dieta senza compromettere i risultati e nel contempo mantiene l'efficienza fisica. Proprietà fisiche: colore, viscosità, cristallizzazione. Esistono moltissime varietà di miele, che presentano caratteristiche chimico-fisiche più o meno diverse che dipendono dal tipo di fiore da cui proviene il nettare e dalle infinite possibilità di combinazione della flora nei vari ambienti e nelle varie annate. La varietà di colore dei diversi tipi di miele dipende dai fiori da cui proviene il nettare, dalla stagione e dal contenuto in ferro: il colore varia dal bianco trasparente al bruno scuro ed il colore più o meno scuro indica la ricchezza in ferro. Il miele è un fluido viscoso e la sua viscosità dipende dalla quantità di fruttosio: i mieli ricchi di fruttosio (acacia, trifoglio, ecc.) restano liquidi a lungo, mentre quelli ricchi di glucosio (tiglio, alta montagna, ecc.) cristallizzano in fretta. Infatti la cristallizzazione dei miele dipende dalle quantità di glucosio che, essendo meno solubile in acqua del fruttosio, con la stagione fredda si rapprende formando minutissimi cristalli cementati fra loro dalla parte liquida. A volte il miele è parzialmente cristallizzato, ciò non vuole dire che non è genuino, ma solo che la cristallizzazione non è ancora completa, o che la temperatura dell'ambiente è alquanto elevata. Il miele cristallizzato si conserva tale e per ridurlo allo stato fluido è necessario esporlo al calore del sole o riscaldarlo a bagnomaria. È però importante ricordare che oltre i 60° C si distruggono vitamine ed enzimi, ecc.