- Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi (12,4-11) "E a ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per l'utilità comune: a uno viene concesso dallo Spirito il linguaggio della sapienza; a un altro invece, per mezzo dello stesso Spirito, il linguaggio della scienza; a uno la fede per mezzo dello stesso Spirito; a un altro il dono di far guarigioni per mezzo dell' unico Spirito; a uno il potere dei miracoli; a un altro il dono della profezia; a un altro il dono di distinguere gli spiriti; a un altro la varietà delle lingue; a un altro infine l'interpretazione delle lingue. Ma tutte queste cose è l'unico e il medesimo Spirito che le opera, distribuendole a ciascuno come vuole". Parola di Dio PREFAZIONE "V'è davvero l'ineffabile. Esso mostra sé, è il mistico" (LUDWIG WITTGENSTEIN, Tractatus logico- philosophicus, proposizione 6.522). E certamente una delle vette della ragione è rendersi conto dell'infinità di cose "che la superano" (BLAISE PASCAL, Pensées,466), che la trascendono. L'assurdo, come il mistico, il miracolo, come il folle o il fenomeno paranormale trascendono spiegazioni istantanee e troppo facili; e la cosa si complica se l'inspiegabile entra di prepotenza nell'ambito esplicito della fede cristiana. La Chiesa Cattolica è estremamente cauta nell'attribuire origine divina e miracolosa a fenomeni paranormali (apparizioni, guarigioni, ecc.) che possono coinvolgere una o più persone. Anche nel nostro caso ci troviamo di fronte a qualcosa di "strano": Elia è al centro di una ricerca a volte affannosa di determinate persone desiderose di guarigione, del corpo o dello spirito poco importa, ma anche di fatti sensazionali; Elia vive momenti estatici, anche dolorosi, che come teologo non posso valutare finché sono in atto; Elia ha comunque una buona parola, un incoraggiamento per molti. Quello che rende interessante il suo caso per la Chiesa Cattolica è il suo riferire a Dio il buono che molti ritengono di aver ricevuto per suo tramite e lo fa nel contesto di una sua adesione personale alla fede cristiana così com'è vissuta nella Chiesa Cattolica. La Chiesa Cattolica è chiamata in causa proprio dalla fede chiaramente affermata da Elia, molto più che dal concorso di popolo, il quale talvolta potrebbe essere ritenuto un po' troppo credulone, un po' troppo bisognoso di "pane e miracoli" perché schiacciato dal peso insostenibile della libertà (liberamente da DÓSTOEVSKIJ, La leggenda del Grande inquisitore, nei fratelli Karamazov). Ma che cosa può fare? Innanzitutto Chiesa Cattolica sono tutti i battezzati che a vario titolo e in varie occasioni possono interagire con persone che, come Elia, si trovano al centro di qualcosa di "inspiegabile", ma che "si mostra". Nella Chiesa Cattolica c'è poi un Magistero ben preciso che ha il compito interno alla comunità cristiana di valutare detti eventi. Qual è l'atteggiamento in genere del Magistero cattolico in ordine a questi fenomeni? Il suo compito principale è quello di ricordare ai fedeli le parole di Gesù a Tommaso: "Beati quelli che pur non avendo visto crederanno!" (Gv 20,29). Non è dai fatti straordinari che deve nascere la fede anche se questi talora capitano e possono rientrare in un piano eccezionale di Dio. Quindi oltre all'invito di ricercare i fondamenti della propria fede nella vita ordinaria, costituita soprattutto dal frequente ascolto della Parola di Dio e dall'assiduità ai sacramenti, si aggiunge l'invito alla cautela anche perché un fatto inconsueto non ha necessariamente un'origine divina. All'invito alla cautela si deve poi aggiungere quello alla pazienza: infatti non è possibile esprimere un giudizio definitivo su un avvenimento ancora in corso; per questo motivo i santi sono riconosciuti tali solo dopo la morte. Nel frattempo si raccolgono dati, si cerca di capire, di fare esperienza. Il libro di Fiorella Turolli deve essere inteso come un contributo in questa direzione e il suo stupore non deve travolgere l'attento lettore che non dovrà trarre conclusioni affrettate. Fiorella è una preziosa testimone di alcuni eventi assai rilevanti e il suo libro ne è preziosa narrazione sia per il lettore della strada che per un lettore accreditato dal Magistero ecclesiale: infatti entrambi hanno bisogno di raccogliere elementi, di valutare, di ascoltare le testimonianze; con un'unica attenzione a non farsi coinvolgere troppo dalle emozioni che Fiorella Turolli con il suo stile semplice ed immediato, e pertanto assai comunicativo, riesce a trasmettere. Un'ultima avvertenza: non si chieda alla signora Turolli una precisione teologica meticolosa, essa è un'imprenditrice non una teologa! Si apprezzi piuttosto il suo desiderio di testimoniare quanto ha vissuto in prima persona e quanto ha fatto la fatica di raccogliere da testimonianze altrui in merito alle vicende che hanno Elia come protagonista. » Don Angelo Pellegrini DOCENTE DI TEOLOGIA PRESSO LA FACOLTÀ TEOLOGICA DELL' ITALIA CENTRALE (FIRENZE) DOCENTE DI FILOSOFIA MEDIOEVALE E RINASCIMENTALE PRESSO LA PONTIFICIA UNIVERSITÀ GREGORIANA (ROMA).